Delitto di Garlasco, Alberto Stasi: cosa fa oggi e perché è stato condannato

Delitto di Garlasco, chi è Alberto Stasi? Perché è stato condannato? Tutti i dettagli della vicenda.

Alberto Stasi condanna
Alberto Stasi (Foto da Instagram)

Ad oggi, quello che viene identificato come il delitto di Garlasco continua ad essere uno dei maggiori casi di omicidio che ha scosso il Paese. Il terribile ed efferato delitto è avvenuto in una calda giornata di agosto in provincia di Pavia. La vittima è la 26 enne Chiara Poggi.

Facciamo un passo indietro e torniamo al 2007, quando tutte le ricerche si canalizzarono su quello che è stato considerato unico e solo sospettato della barbarie. Stiamo parlando del 24 enne Alberto Stasi, giovane laureando in Economia e fidanzato della vittima.

Sin da subito, il terribile caso di cronaca ha avuto un forte impatto sui giornali e sui media. Ad oggi, nonostante Stasi stia scontando la sua penna a 16 anni di reclusione, gravitano intorno alla sua colpevolezza numerosi interrogativi. Oggi cosa fa? Ecco le sue verità.

Alberto Stasi, è lui il vero colpevole del delitto di Garlasco? La sua verità

Alberto Stasi condanna
Alberto Stasi (Foto da Instagram)

Ci eravamo lasciati poco fa col dire che Alberto Stasi, sin da subito, è stato ritenuto unico e solo responsabile dell’omicidio della fidanzata Chiara Poggi. Si è sempre proclamato innocente, spiegando agli inquirenti quelle che sono state le sue verità. Oggi più che mai sostiene di aver commesso quel delitto.

In diverse occasioni ha avuto modo di raccontare ciò che è accaduto quella mattina del 13 agosto, quando Chiara è stata ritrovata nella sua abitazione di Garlasco senza vita. Dal carcere di Bollate, dove sta scontando la sua pena, Alberto ha chiesto di poter rivedere la sua posizione.

Quando venne incriminato le prove su di lui erano decisamente poche e in modo particolare uno degli aspetti che colpì maggiormente fu la sua pacatezza durante gli interrogatori. Questo aspetto stupì davvero tanto l’opinione pubblica. Ma Stati si è sempre proclamato innocente.

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Oggi continua a scontare la sua pena nel carcere di Bollate: è riuscito a proseguire gli studi e a portarli a termine. Ha trovato anche impiego nella casa circondariale, dove svolge il compito di centralinista.

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