Romani, l’incredibile urbanistica di questo popolo continua ad essere una garanzia di solidità. Le differenze con le strade di oggi.
La nascita di Roma e da sempre avvolta nel mito e nella leggenda perché furono elaborate diverse teorie. Secondo i greci, infatti, la città nasce grazie ad Enea, mentre secondo i romani furono Romolo e Remo accettarne le fondamenta.
Con civiltà romana vogliamo intendere la popolazione che si è diffusa nell’Italia centrale dopo gli Etruschi: furono i discendenti dei latini e la data di riferimento è il 753 a.C. quando sorsero i primi villaggi nei pressi del Tevere.
Roma è stata una grandissima dominatrice proprio grazie al suo esercito e alla capacità di organizzare i territori dopo averli conquistati diffondendo usi e costumi. Uno degli aspetti che vale la pena analizzare è quello relativo all’urbanistica.
Romani, le strade di allora da sempre sinonimo di stabilità
Ricordiamo che il suo periodo di massimo sviluppo per quel che concerne l’urbanistica risale intorno al II secolo d.C. dove occorre citare senza alcun dubbio la costruzione dell’importante cinta muraria di Aureliano.
La città può essere considerata un vero e proprio museo a cielo aperto e bisogna tener presente che una delle opere più importanti sono proprio le lunghe strade che collegavano le province con l’impero – consentendo all’esercito di potersi muovere velocemente non solo per scopi militari ma anche commerciali.
Ad oggi la viabilità non solo è uno dei sistemi stradali più longevi, ma viene anche considerato ineccepibile per la capacità non solo della scelta dei tratti percorribili, ma soprattutto per l’ingegno della costruzione e dell’organizzazione. Le differenze con i tempi moderni sono abissali.
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Stiamo parlando infatti di strade indistruttibili che ad oggi è impossibile eguagliare. Il segreto e il motivo di cotanta resistenza sta proprio in quella che viene definita stratigrafia ossia la datazione delle rocce. Le strade, infatti, sono state edificate con dei materiali durevoli nel tempo.
