Giorno della Memoria: perché si celebra il 27 gennaio

Oggi 27 gennaio si celebra il giorno della Memoria in ricordo delle vittime ebree per mano della Germania Nazista. In pochi sanno perché si tiene proprio in questo giorno. Scopriamo cos’è la Shoah ed i motivi del ricordo. 

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Il campo di concentramento di Auschwitz (da Instagram – glispioni.it)

Il 27 gennaio si celebra in tutto il mondo il Giorno della Memoria in ricordo delle vittime ebree per mano della Germania nazista. Per racchiudere quest’immane tragedia si ricorre spesso al termine Shoah, che in ebraico significa letteralmente “tempesta devastante”. Proprio quella che gli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale dovettero subire sulla loro pelle a causa di una follia omicida perpetrata dalle SS naziste.

Tutto cominciato per volontà di Adolf Hitler, il dittatore che portò la Germania alla distruzione dopo un conflitto folle e sanguinoso. Sono tanti gli studiosi che ancora oggi parlano del 900 come il secolo più violento per la storia mondiale. Con due guerre, soprattutto la seconda, che generarono morte e distruzione. Ma anche odio razziale.

Una vergogna che vide protagonista purtroppo anche il nostro paese, che si alleò alla Germania hitleriana partecipando al secondo conflitto mondiale, che vide le due nazioni soccombere per mano di Usa Russia e Gran Bretagna. Proprio Mussolini si macchiò di uno dei crimini più atroci della storia: quello della deportazione degli ebrei nei campi di sterminio tedeschi.

“Non deve accadere mai più”: Giorno della Memoria, il triste ricordo per l’umanità

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Il campo di concentramento di Auschwitz (da Instagram – glispioni.it)

Una tragedia quella degli ebrei dalle cifre spaventose. Anche se ad oggi ci sono dati contrastanti (da un lato si parla di quasi sei milioni di vittime e dall’altro 960mila deportati), quello che è senza dubbio oggettivo è la drammaticità della deportazione nei campi di concentramento di Auschwitz in Polonia. Ma perché tutto il mondo proprio oggi 27 gennaio celebra il giorno della memoria? Una data storica per tutto l’Occidente.

Infatti proprio in questo giorno nel 1945 l’esercito russo entrò per la prima volta, con i tedeschi in ritirata, nel campo di sterminio di Auschwitz, salvando circa 7mila prigionieri, tra questi anche donne bambini e persone malate, che erano scampate ad esecuzioni arbitrarie camere a gas o forni crematori. Scene raccapriccianti passate alla storia.

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Oggi si ricorda quella liberazione raccontando quelle tragiche pagine di storia alle nuove generazioni. Con la speranza che episodi del genere non accadano mai più. Tante le manifestazioni in vari paesi, con un solo ed unico obiettivo: ricordare le vittime nel dolore dei superstiti e non dimenticare.

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