Denise Pipitone, svolta al processo per Maria Angioni: cosa sta emergendo

Denise Pipitone, importanti novità durante il processo dell’ex pm Maria Angioni. I dettagli da non perdere.

Caso Denise Pipitone novità
Denise Pipitone (Foto da Instagram)

In questi lunghissimi 18 anni dalla scomparsa di Denise Pipitone, Piera Maggio non ha mai smesso di perdere la speranza. È convinta, infatti, che un giorno potrà riabbracciare la sua bambina, oggi diventata una donna. È il 1° settembre 2004 quando della piccola si perdono le tracce in maniera definitiva.

Nei telegiornali non si fa altro che parlare di quanto accaduto a Mazara del Vallo. Il piccolo comune viene messo a ferro e fuoco dai Carabinieri che fanno partire immediatamente le ricerche. Una frazione di secondo che si è trasformata in un vero e proprio incubo. Denise, infatti, stava giocando nel cortile di casa della nonna.

Ad oggi è uno dei fatti di cronaca che ha maggiormente scosso il nostro Paese. Tanti gli sviluppi e altrettante le false piste che si sono battute durante tutti questi anni. In questo momento si trova sotto processo l’ex pm Maria Angioni accusata aver fornito false informazioni. Scopriamo insieme gli ultimi sviluppi.

Denise Pipitone, continua il processo per l’ex pm Maria Angioni. Ecco gli sviluppi

Caso Denise Pipitone novità
Maria Angioni (Foto da Instagram)

Maria Angioni è il pubblico ministero che si è occupato di indagare 18 anni fa della scomparsa di Denise Pipitone. In tutti questi anni la donna ha sempre alimentato le speranze di mamma Piera, sostenendo che la bambina fosse viva e ad oggi anche diventata madre. Questo quanto dichiarato dalla pm.

Le dichiarazioni di Angioni sono state diverse e delle più disparate: in molte circostanze si è espressa contro Anna Corona e sua figlia Jessica. Secondo le sue ipotesi, infatti, la famiglia si sarebbe voluta vendicare di Denise, accusata di aver portato discordia all’interno della stessa. Oggi l’ex pm si trova sotto processo per aver fornito false informazioni.

A tal proposito ricordiamo, infatti, che circa un anno fa le indagini vennero riaperte grazie ad alcune segnalazioni della pm (poi smentite). La donna è stata accusata di aver fornito informazioni non veritiere e, di conseguenza, durante gli ultimi giorni del processo si è ritenuto necessario non fornire più testimonianze.

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È stata l’avvocato della difesa a sostenere che, per i fini processuali, non ci fosse più la necessità di altre testimonianze. Bisognerà attendere il 5 dicembre per la sentenza definitiva.

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