Finisce sotto l’occhio del ciclone il programma condotto da Federica Panicucci, Capodanno in Mediaset. E’ bufera sull’assegnazione: cosa è trapelato.
Scatta l’allarme della Procura del Tribunale di Genova per il programma della Mediaset, che ha raccolto attorno a se milioni di appassionati, aspettando il Capodanno.
Si tratta del palinsesto serale dell’ultimo giorno dell’anno, Capodanno in Mediaset, con Federica Panicucci al timone. La conduttrice ha ravvivato l’ambiente con artisti, cantanti e una folta band musicale che hanno accompagnato il pubblico al nuovo anno.
Insomma per tutti è stata una vera e propria serata di festa, all’insegna della buona musica e di un’ottima organizzazione del Comune di Genova. Il presidente ligure, Giovanni Toti si è complimentato con lo staff della Mediaset per la buona riuscita dell’evento.
Il medesimo evento televisivo però finisce per essere trascinato tra le grinfie del Tribunale, in quanto accusato di turbativa d’asta, in ambito assegnazione alla programmazione giornaliera
Capodanno in Mediaset sotto l’occhio del ciclone: scatta l’indagine all’emittente televisiva. Il motivo
Sembrava essere andato tutto per il meglio l’evento serale tanto atteso che accompagnava i telespettatori e gli ospiti presenti all’anno nuovo.
Capodanno in Mediaset è stata un’occasione di festa in tutte le salse, tra interviste, canzoni e dediche strappalacrime. Insomma, per Federica Panicucci non poteva esserci una serata migliore per rilanciare la proprie ambizioni e confermare l’emittente televisiva in vetta alle preferenze dei telespettatori.
Tuttavia, nonostante la positività e l’ottima organizzazione di contorno, Capodanno in Musica finisce sotto accusa a causa di manovre di servizio tutt’altro che regolari.
La segnalazione sarebbe arrivata da un’emittente esterna, ancora ignota (non è la Rai e neppure LA7), con una denuncia alla Procura del Tribunale ligure per turbativa d’asta, ovvero con una trattativa diretta e non a gara.
Gli addetti alla rete ammiraglia hanno affilato le lame a spada tratta, accompagnati dal giudizio a loro favore del Comune di Genova, luogo in cui si è tenuto l’evento.
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Entrambe le parti sostengono la tesi di un servizio televisivo del tutto esclusivo e di marchio, Mediaset e dunque appare infondata qualsiasi ipotesi di accusa a loro carico.
